Ecobonus 110%: guida ai lavori ammessi e sostituzione finestre per l’efficientamento energetico

Tutto quel che devi sapere sull’ecobonus 110% per ristrutturare facciate, serramenti e molto altro ancora, con le ultime novità sui lavori ammessi trainanti e trainati, requisiti, limiti di spesa e chi può beneficiarne.

L’ecobonus 110% è una maxi agevolazione fiscale, in vigore grazie al decreto Rilancio, che permette la riqualificazione di edifici detraendo il 110% della spesa in cinque quote annuali.

La manovra fiscale interessa la ristrutturazione di edifici del tipo case unifamiliari, indipendenti, plurifamiliari e condomini, attraverso lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico.

Ecobonus 110% e sostituzione finestre: ristrutturare edifici con sgravi fiscali

Cambiare le vecchie finestre consente sempre di risparmiare il 50% sull’acquisto dei nuovi serramenti antispiffero o con doppi vetri per una migliore efficienza energetica

A parte gli interventi edilizi di efficientamento energetico specifici che consentono di beneficiare dello sgravio del 110% (lavori trainanti e trainati) che saranno approfonditi più in basso, tutti i lavori volti all’efficientamento energetico di un edificio possono godere di uno sconto del 50% della spesa in fattura o cessione del credito di imposta.

Tra questi lavori vi è anche la sostituzione di vecchi infissi pieni di spifferi o che non consentono un’elevata efficienza energetica dell’immobile: se nell’opera di ristrutturazione edilizia quindi è compresa l’installazione di serramenti efficienti queste possono essere acquistate alla metà del prezzo di vendita: si tratta di finestre antispiffero o dotate di doppi vetri che consentono di migliorare l’efficienza energetica dei vostri serramenti.

Tale agevolazione del 50% sul prezzo d’acquisto delle finestre, se consente di aumentare la classe energetica dell’immobile, quindi, può essere garantita sempre, anche se non si affrontano interventi che consentono di godere dell’ecobonus 110%.

Come usufruire dell’ecobonus 110%

Esistono tre modi con cui si può usufruire dell’ecobonus 110%: tramite

  • detrazione in dichiarazione dei redditi
  • cessione del credito
  • sconto in fattura

Nella Legge di Bilancio 2021 è stata anche prevista sul sito dell’Agenzia delle Entrate una piattaforma per offrire assistenza sull’ecobonus 110% e al sismabonus nella gestione dei crediti e informazioni specifiche per la propria situazione.

Requisiti per accedere all’ecobonus 110% e al sismabonus

Senza dubbio il decreto Bilancio 2021 ha introdotto queste novità in campo edilizio che rendono particolarmente appetibile una ristrutturazione nel periodo che va dal 1° luglio 2020 a fine 2021, oggi prorogato al 30 giugno 2022.

Ma ci sono dei vincoli da considerare per poter usufruire dell’ecobonus 110%: i lavori edilizi devono consentire

  • il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio di almeno due classi;
  • se ciò non sia possibile, miglioramento almeno di una classe energetica, la più elevata possibile.

Tale miglioramento di classe energetica va dimostrato tramite un Attestato di Prestazione Energetica (APE) rilasciato da un tecnico abilitato.

Riguardo invece il sismabonus esso riguarda lavori di adeguamento antisismico nelle zone 1, 2 e 3 OPCM 3274/2003 (rappresentano quasi l’80% del territorio italiano) e consente di avere una detrazione del 90% sulla stipulazione di una polizza assicurativa anticalamità.

Lavori edilizi ammessi per usufruire del superbonus 110%

Cappotto termico, impianti di climatizzazione centralizzati su parti comuni di edifici e interventi in unità immobiliari indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari: limite di spesa e tutto ciò che c’è da sapere

Gli interventi validi per potersi garantire il ecobonus edilizio 110% sono tre:

1) il cappotto termico purché interessi più del 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio, o di una unità abitativa inclusa in una struttura plurifamiliare a patto che sia autonoma e disponga di uno o più accessi indipendenti dall’esterno. Naturalmente va fatte attenzione ai materiali isolanti utilizzati: devono rispettare i requisiti ambientali minimi come indicato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare nell’apposito decreto 11 ottobre 2017.

Il tetto di spesa per il cappotto termico è basato su tre livelli:

  • 50.000€ per edifici unifamiliari o unità incluse in edifici plurifamiliari aventi propria autonomia e uno o più accessi indipendenti dall’esterno.
  • 40.000€ per ciascuna unità immobiliare (da moltiplicare perciò per il numero di unità immobiliari totali) negli edifici composti da due a otto unità immobiliari.
  • 30.000€ per ciascuna unità immobiliare (da moltiplicare perciò per il numero di unità immobiliari totali) negli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

2) Interventi su parti comuni di edifici per l’efficientamento energetico attraverso la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con

  • impianti centralizzati di riscaldamento
  • impianti di raffrescamento o fornitura di acqua calda sanitaria
  • impianti a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A
  • impianti a pompa di calore (ivi compresi gli impianti ibridi e geotermici).

Tali interventi possono essere anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di microcogenerazione o a collettori solari.

Infine, caso esclusivo per i comuni montani, è ammesso anche l’efficientamento energetico attraverso allaccio a sistemi di teleriscaldamento.

I limiti di spesa nel caso degli interventi su parti comuni di edifici sono (spesa riconosciuta anche per lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito):

  • 20.000€ per ciascuna unità immobiliare (da moltiplicare perciò per il numero totale delle unità) negli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 15.000€ per ciascuna unità immobiliare (da moltiplicare perciò per il numero totale delle unità) negli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

3) Interventi sugli edifici unifamiliari o unità inserite in un contesto plurifamiliare purché autonome e dotate di uno o più accessi indipendenti dall’esterno per l’efficientamento tramite la sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con

  • impianto di riscaldamento
  • impianto di raffrescamento o fornitura di acqua calda sanitaria
  • impianto di condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A
  • impianto a pompa di calore
  • allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente.

In questo caso il limite di spesa consentito è di 30.000€, comprensivo delle spese di smaltimento e bonifica del vecchio sistema di riscaldamento dismesso.

Quali sono i lavori trainanti e trainati previsti dall’ecobonus 110%

Gli interventi edilizi visti si qui rappresentano i cosiddetti lavori trainanti: vale a dire che ne basta uno solo di essi per ottenere l’agevolazione del 110% in cui possono rientrare anche altri lavori collaterali, cosiddetti lavori trainati.

I lavori trainati previsti dall’ecobonus, che possono altresì godere dello sgravio del 110%, sono:

  • acquisto e installazione di pannelli solari
  • acquisto e montaggio di accumulatori di energia connessi all’impianto solare
  • abbattimento di barriere architettoniche
  • interventi previsti dal vecchio ecobonus
  • installazione di colonnine per ricaricare le batterie delle auto elettriche

Ecobonus 110%: chi ne ha diritto

Abbiamo visto che realizzare interventi edilizi di efficientazione energetica nella propria casa gratis è possibile rispettando i requisiti fin qui descritti. Vediamo a tutt’oggi chi può beneficiarne:

  • condomini
  • le persone fisiche, fuori dall’esercizio dell’attività di impresa, arti e professioni, sulle unità immobiliari;
  • gli istituti autonomi case popolari (IACP);
  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per gli interventi realizzati su immobili da esse posseduti o assegnati ai propri soci;
  • organizzazioni non a fini di lucro attive nel sociale;
  • organizzazioni di volontariato e di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e registri regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano;
  • associazioni e società sportive dilettantistiche per i lavori riguardanti gli edifici adibiti a spogliatoi.

Gli interventi edilizi che rientrano nell’ecobonus 110% da parte degli istituti autonomi case popolari (IACP) le detrazioni fiscali sono applicabili anche alle spese documentabili effettuate dal 10 gennaio al 30 dicembre 2022.

Per quanto riguarda imprenditori e lavoratori autonomi possessori di partita IVA essi possono beneficiare dell’ecobonus 110% solo per interventi riguardanti edifici riguardanti la propria sfera privata, ma sono esclusi lavori a carico di parti comuni di edifici condominiali.

Eccoci arrivati alla fine di questo primo articolo inerente il superbonus 110%: dubbi? Domande? Chiedi pure nei commenti sui nostri canali social Facebook, Instagram o LinkedIn.

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